• ​“Confartigianato Trasporti”: “Rinnovo delle flotte impossibile senza sostegni strutturali” - Valichi alpini, la fragilità “costa”

  • 2025/02/17
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​“Confartigianato Trasporti”: “Rinnovo delle flotte impossibile senza sostegni strutturali” - Valichi alpini, la fragilità “costa”

  • サマリー

  • “Se i fondi destinati a sostegno degli investimenti sono andati esauriti in pochi secondi, evidentemente occorrono incentivi strutturali di maggior importo per dare la possibilità alle imprese di programmare gli investimenti in veicoli nuovi, più sostenibili e sicuri”, così Sergio Lomonte, segretario nazionale di Confartigianato Trasporti. “Va ripensato il modello di erogazione, meglio la compensazione in “F24”, aggiunge.

    Valichi alpini. Al Frejus il 1° aprile aprirà il tunnel ferroviario ed entro l’estate anche la seconda canna del passaggio stradale. Intanto proseguiranno le chiusure del tunnel del Bianco e si quantificano i primi impatti. “Nel 2024, nel complesso, sono transitati 358 mila tir, quasi il 50% in meno rispetto al 2019, questi mezzi hanno scelto itinerari alternativi, a partire dal Frejus”, dice Giancarlo Bertalero, componente l’Alpine Traffic Observatory. E a proposito del tunnel stradale del Frejus, e in generale della fragilità dei passaggi alpini, aggiunge: “Il 21 gennaio scorso la chiusura di 24 ore per problemi tecnici ha provocato una coda di tre ore all’imbocco del Bianco, vuol dire un danno complessivo per le aziende di 400 mila euro”.

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あらすじ・解説

“Se i fondi destinati a sostegno degli investimenti sono andati esauriti in pochi secondi, evidentemente occorrono incentivi strutturali di maggior importo per dare la possibilità alle imprese di programmare gli investimenti in veicoli nuovi, più sostenibili e sicuri”, così Sergio Lomonte, segretario nazionale di Confartigianato Trasporti. “Va ripensato il modello di erogazione, meglio la compensazione in “F24”, aggiunge.

Valichi alpini. Al Frejus il 1° aprile aprirà il tunnel ferroviario ed entro l’estate anche la seconda canna del passaggio stradale. Intanto proseguiranno le chiusure del tunnel del Bianco e si quantificano i primi impatti. “Nel 2024, nel complesso, sono transitati 358 mila tir, quasi il 50% in meno rispetto al 2019, questi mezzi hanno scelto itinerari alternativi, a partire dal Frejus”, dice Giancarlo Bertalero, componente l’Alpine Traffic Observatory. E a proposito del tunnel stradale del Frejus, e in generale della fragilità dei passaggi alpini, aggiunge: “Il 21 gennaio scorso la chiusura di 24 ore per problemi tecnici ha provocato una coda di tre ore all’imbocco del Bianco, vuol dire un danno complessivo per le aziende di 400 mila euro”.

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