• FiberCop e il futuro della banda ultra-veloce in Italia: c’è posto per due operatori? Parla l’AD Luigi Ferraris

  • 2024/10/18
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FiberCop e il futuro della banda ultra-veloce in Italia: c’è posto per due operatori? Parla l’AD Luigi Ferraris

  • サマリー

  • “Una fusione con Open Fiber? Decideranno gli azionisti. Noi per ora facciamo il nostro lavoro senza ostacolare nessuno”. Luigi Ferraris, ex Ad di Ferrovie, ora Ceo di Fibercop, la società da poco nata dallo spin off di Tim, spiega a CEO Talks i piani della società.

    Con l'azionista pubblico condiviso con Open Fiber in molti invocano una fusione dei due operatori di Rete che dovranno connettere il paese in banda ultra-veloce. Ma Ferraris tira dritto: “Prepariamo un piano Stand Alone. Anche il mercato elettrico ha due operatori di Rete”.

    E a Open Fiber, che l’accusa pubblicamente di ostacolarlo sull’ultimo miglio, risponde: “Facciamo solo il nostro lavoro. Se vogliono collaborare siamo pronti”. Intanto focus sugli investimenti: al 2026 dovranno mettere a terra progetti Pnrr per 2,3 miliardi. Ma per l'Ad non ci sono ritardi: “Siamo in linea coi tempi - assicura- con il 35% del lavoro già svolto”. Dal loro impegno dipende una delle spinte decisive per la competitività del Paese. Ascolta l’intervista di Andrea Cabrini.

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あらすじ・解説

“Una fusione con Open Fiber? Decideranno gli azionisti. Noi per ora facciamo il nostro lavoro senza ostacolare nessuno”. Luigi Ferraris, ex Ad di Ferrovie, ora Ceo di Fibercop, la società da poco nata dallo spin off di Tim, spiega a CEO Talks i piani della società.

Con l'azionista pubblico condiviso con Open Fiber in molti invocano una fusione dei due operatori di Rete che dovranno connettere il paese in banda ultra-veloce. Ma Ferraris tira dritto: “Prepariamo un piano Stand Alone. Anche il mercato elettrico ha due operatori di Rete”.

E a Open Fiber, che l’accusa pubblicamente di ostacolarlo sull’ultimo miglio, risponde: “Facciamo solo il nostro lavoro. Se vogliono collaborare siamo pronti”. Intanto focus sugli investimenti: al 2026 dovranno mettere a terra progetti Pnrr per 2,3 miliardi. Ma per l'Ad non ci sono ritardi: “Siamo in linea coi tempi - assicura- con il 35% del lavoro già svolto”. Dal loro impegno dipende una delle spinte decisive per la competitività del Paese. Ascolta l’intervista di Andrea Cabrini.

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