Nonostante la sua costruzione a tempo di record, il sarcofago in cemento realizzato dalle squadre di liquidatori era stato concepito come una soluzione provvisoria per far fronte all'emergenza: indebolito dal calore del nocciolo in costante fusione e dalle intemperie, tenderà a sgretolarsi sempre più in fretta. Ogni anno infatti si aprono nuove crepe, attraverso le quali si infiltra l'acqua che danneggia ulteriormente la struttura e può trascinare elementi radioattivi fino alla falda del fiume Dnipr, contaminando una regione vastissima. Per scongiurare tale pericolo, nel 1997 si è costituito un comitato internazionale con lo scopo di progettare, finanziare e costruire un nuovo e più sicuro sarcofago, la cui realizzazione è stata ultimata nel 2016 e che risulta essere la più estesa struttura mobile di acciaio mai realizzata dall’Uomo, con una lunghezza di 160 metri ed un peso totale di 36.000 tonnellate. Nel frattempo, la natura si è riconquistata gli spazi che le erano stati sottratti dalle colate di cemento nella città abbandonata di Prypiat. Quest’ultima, in seguito al calo della carica radioattiva presente nell’aria (ormai giunta quasi ovunque ad un livello accettabile per la sopravvivenza dell’uomo), è divenuta meta di numerosi turisti e di curiosi che ogni giorno popolano le sue strade deserte…
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Colonna sonora composta da Renato Podestà e usata con Licenza CC. Podcast originale e protetto da copyright ©
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