• VINCENZO ATTOLINI “Stile Latino ha una visione contemporanea della sartoria napoletana”
    2024/11/01
    Nato nella splendida cornice napoletana, Vincenzo Attolini rappresenta la terza generazione della famiglia Attolini, famosa nel mondo per lunga tradizione sartoriale iniziata col nonno Vincenzo e portata avanti dal padre Cesare.Vincenzo inizia ad avvicinarsi e ad appassionarsi alla sartoria frequentando la bottega del nonno, motivo per cui a quindici anni decide di iscriversi ad un corso per diventare modellista.
    Conseguito il diploma, Vincenzo inizia a realizzare pantaloni per poi scegliere di avviare il brand “Sartoria Attolini” insieme al padre Cesare, che in quel periodo si occupava di fare consulenze di modellistica.I due lavorano insieme per alcuni anni fino a quando Vincenzo, stanco di continuare di continuare a lavorare ad un prodotto che riteneva troppo rigido e formale, decide di staccarsi dalla realtà aziendale di famiglia e fondarne una sua, per dare vita, come poi ha fatto, ad un prodotto che riprendesse i canoni della scuola napoletana ma che restituisse sensualità all’uomo.Così nasce “Stile Latino”, il cui nome deriva dai Latini mediterranei, considerati da Vincenzo ricchi di stile e charme.
    Gli inizi sono stati tutt’altro che semplici: ripartire da zero, fondi che scarseggiavano e un mercato che non concepiva un prodotto che era troppo avanti.Vincenzo non si è arreso ed è riuscito a superare quei periodi complicati, riuscendo a conquistarsi il rispetto e l’ammirazione da parte di tante persone, che oggi riconoscono il valore del suo prodotto.Adesso l’azienda, partita con soli sette dipendenti, ne conta sessanta e a questa partecipano in maniera attiva anche la moglie Donatella, che si occupa della comunicazione e la seconda generazione, Cesare Mattia ed Emiliano, che contribuiscono a tutto ciò che riguarda la modellistica, la creatività e la parte amministrativa.Tutto questo rende “Stile Latino” una affascinante storia familiare.


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  • ALESSANDRO SARTORI “Lo studio costante è fondamentale per essere dei bravi creativi”
    2024/10/18
    Nato a Trivero, un piccolo paese nella provincia di Biella, Alessandro Sartori rimane incantato già all’età di soli cinque anni di ciò che accadeva nell’atelier di sartoria della madre, trascorrendovi grande parte delle sue giornate.
    Stare in atelier con sua madre, vivere quella realtà quotidianamente, gli permette di fare esperienza e di acquisire molte competenze, partendo da come si accoglie un cliente, a come un abito viene realizzato e tutto ciò che riguarda la scelta dei tessuti e degli accessori.
    Alessandro, forte di questo imprinting, non ha mai avuto dubbi su cosa volesse fare durante la sua vita, quasi come se il suo destino fosse già stato scritto.
    Alle superiori sceglie di frequentare l’istituto tecnico di Biella, dove si forma, prima sui banchi di scuola e poi sul campo, come disegnatore, professione che lo occuperà fino al conseguimento del diploma in design.
    Dopo avere ricoperto il ruolo di direttore creativo di Z Zegna e aver avuto una piccola parentesi da Berluti, adesso è direttore artistico di Zegna, ruolo che si addice molto bene a lui, come sottolinea lo stesso e che sta esercitando in modo egregio grazie alle sue solide competenze tecniche oltre che creative.
    Inoltre, come detto durante l’intervista, per lui ricoprire questo ruolo per Zegna ha prima di tutto un grande valore emotivo, oltre che essere un importante traguardo per la sua carriera professionale.
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  • ANTONIO LIVERANO “Una vita di passione e dedizione”
    2024/10/04
    Nato in un piccolo paese in Puglia, Antonio Liverano si avvicina alla professione del sarto quando è ancora un bambino, durante la scuola elementare, trascorrendo i suoi pomeriggi ad esercitarsi con ago e forbice presso una bottega di sartoria.
    Appassionatosi al mestiere e spinto dalla voglia di seguire le orme del fratello Luigi, anch’egli sarto, all’età di dodici anni decide di partire e raggiungere quest’ultimo nella città di Firenze, dove da poco si era trasferito.
    Gli inizi fiorentini, racconta Antonio, sono stati molto duri: lui e il fratello però non si sono arresi e gradualmente hanno visto arrivare il meritato successo.
    Adesso la sartoria Liverano è condotta da Antonio Liverano, insieme all’aiuto della figlia Valentina e dei suoi tanti collaboratori, la cui età media è molto bassa.Antonio Liverano infatti è noto non solo per essere uno dei migliori sarti al mondo ma anche per il suo mettersi al servizio dei giovani, che con molto piacere accoglie in sartoria per trasmettere loro il suo sapere e fare imparare loro il nobile mestiere del sarto.In programma la volontà di riprendere il progetto di Accademia di alta sartoria.
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  • ANTONIO DE MATTEIS “Kiton, la qualità del prodotto e la fiducia nei giovani”
    2024/09/20
    Attuale AD della Ciro Paone s.p.a, non appena terminato il liceo Antonio De Matteis inizia il suo percorso lavorativo lavorando inizialmente nel negozio di tessuti del padre e poi in un ufficio di rappresentanze.Quando è ancora molto giovane, all’età di 22 anni, sostiene un colloquio con Ciro Paone, suo zio, il quale lo invita a lavorare per lui in “Kiton”.Nel 1990 viene nominato direttore commerciale e dal 2007 riveste la carica di amministratore delegato, oltre ad essere stato recentemente nominato presidente di Pitti Immagine.Antonio De Matteis è solito ripetere che deve tutto a suo zio, perché i suoi insegnamenti sono stati preziosi per la sua crescita professionale e non solo.In linea con la filosofia di Kiton e del suo fondatore Ciro Paone, crede molto nella qualità del prodotto, nella ricerca e nell’innovazione ed ha fiducia nelle nuove generazioni, ai quali l’azienda offre sin da inizio degli anni 2000 un corso di formazione di alta sartoria.
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  • LEONIDA FERRARESE “Bottega Dalmut è stata la mia fortuna”
    2024/09/06
    Dopo una laurea magistrale in economia con indirizzo bancario e un master a New York, Leonida Ferrarese inizia il suo percorso lavorativo nell’azienda di famiglia, specializzata nel settore dell’edilizia.Leonida, però, si accorge sin da subito che quella non è la sua strada: ciò che veramente lo appassiona è la sartoria.Per questo motivo decide di abbandonare il business familiare e di inseguire quella passione che indirettamente aveva ereditato dal nonno e che aveva avuto modo di coltivare durante i suoi studi, rilevando l’ultima delle 67 sartorie di Francavilla e aprendo Bottega Dalmut.Bottega Dalmut, come ama sottolineare il suo founder, è una sartoria che possiede un sapore e un concept che si distaccano dai canoni classici che caratterizzano le sartorie tradizionali.Adesso Leonida Ferrarese e Bottega Dalmut si sono ritagliati un ampio spazio sul mercato e sono tanti i VIP, calciatori soprattutto, che vestono gli abiti della sartoria pugliese.
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  • CARLO ANDREACCHIO E MASSIMILIANO A.CARACENI “Sartoria A.Caraceni: di padre in figlio”
    2024/06/14
    Carlo Andreacchio e suo figlio Massimiliano A.Caraceni, sarti togati presso “Sartoria A.Caraceni”, sono un bellissimo esempio di tradizione che si tramanda e prosegue di generazione in generazione.
    Nella puntata che li vede come ospiti, potrete ascoltare come Carlo e Massimiliano vivono il rapporto padre-figlio sul lavoro, il passaggio di eredità, la storia di “Sartoria A.Caraceni”, l’emozionante racconto di Carlo su come è approdato a “Sartoria A.Caraceni”, finendo per lavorare insieme al suo idolo Augusto Caraceni nonché padre di sua moglie e tanto altri aneddoti interessanti su una sartoria che è da sempre un punto di riferimento per l'eleganza maschile.
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  • VALENTINO RICCI “L’animo rock della sartoria”
    2024/05/31
    Dopo aver esercitato la professione forense per 10 anni, il giovane avvocato Valentini Ricci decide di dare vita, insieme a suo fratello Nicola, la moglie Silvana e l’amico d’infanzia Pippo, a sartoria Sciamat.
    La filosofia di Valentino è chiara: stravolgere gli schemi classici della sartoria attraverso capi di impatto ed una visione nuova del rapporto cliente - sarto.
    Questa sua visione è perfettamente racchiusa nel nome, “Sciamat”, che tradotto dal persiano significa “Scacco Matto”.
    Lui si auto definisce come sarto sui generis e noi, come altri, crediamo che sia la rockstar della sartoria italiana.
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  • NICCOLÒ CIPRIANI “Rifò: una storia Made in Prato”
    2024/05/17
    Dopo aver lavorato per un’agenzia italiana con sede
    in Vietnam, nel 2017 Niccolò Cipriani decide di tornare nella sua città natale, Prato, per fondare Rifò, un brand di maglieria completamente
    circolare e Made in Prato, ad oggi tra i leader nel settore.
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