IL CORTEO

1944, Seconda guerra mondiale. Nelle valli dell’Ossola, nel Piemonte nord orientale al confine con la Svizzera, le truppe nazifasciste assediano le montagne, mentre le forze anglo-americane alleate risalgono lentamente la penisola italiana. La resistenza partigiana è andata ingrossando le sue fila e combatte con le tattiche della guerriglia, diventando una dolorosa spina nel fianco per gli occupanti. Nel giugno di quell’anno, i soldati tedeschi e le milizie fasciste, mettono in atto un massiccio rastrellamento, che culmina in un macabro corteo.

Ne valeva la pena è un podcast originale Fabrika, ideato e realizzato da Vanessa Vidano e Fabrizio Zanotti, con il contributo e il patrocinio della Fondazione Aldo Aniasi.

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NELLA TANA DEL LUPO

Mentre la Germania di Hitler pianifica e mette in atto la soluzione finale della questione ebraica, la situazione sui diversi fronti per le potenze dell’Asse e per la neonata Repubblica Sociale Italiana, inizia a diventare molto complicata. In Valdossola la resistenza si organizza sempre di più fino a contare 4 mila partigiani e i loro piani diventano sempre più ambiziosi. In questa puntata facciamo un salto indietro, per raccontare come nasce la resistenza che porterà alla nascita della Repubblica dell’Ossola.

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ARCA

Il proclama del generale inglese Harold Alexander, nell’estate del 1944, incita la resistenza partigiana in Italia ad attaccare i nazifascisti con la guerriglia e il sabotaggio. Nel nord Italia, durante quei mesi, i partigiani riescono a liberare molte zone, creando delle piccole Repubbliche. In Valdossola alcune divisioni partigiane decidono di fare lo stesso. Nel frattempo, le truppe tedesche, impegnate nei combattimenti sulla linea Gotica, lasciano sguarniti i presidi di montagna: il momento per la liberazione delle valli è arrivato.

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DOMO LIBERA

Mattino del 10 settembre 1944. Nelle vie di Domodossola la gente si riversa per le strade a festeggiare i partigiani. La notte prima, infatti, è stata trattata la resa della città e i nazifascisti hanno lasciato la valle. Nel frattempo, arrivano dalla Svizzera alcuni politici e intellettuali antifascisti, espatriati durante il regime, per dare vita alla Giunta Provvisoria di Governo. Nei 40 giorni di libertà della Repubblica dell’Ossola, vengono gettate molte basi della vita democratica dell’Italia del dopoguerra.

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AUTOGOVERNO

L’esperimento di autogoverno della Giunta provvisoria della Repubblica dell’Ossola, procede. Vengono avviati rapporti commerciali con la Svizzera, la libera stampa ricomincia a circolare, i bambini vanno ospiti delle famiglie elvetiche sui treni per «il paese del pane bianco». Ma tutt’intorno alla valle, le truppe del generale Kesselring si stanno riposizionando, pronte all’assedio. In quei 40 giorni di libertà, molti cittadini decidono di far vedere da che parte stanno e, appena prima del ritorno dei nazifascisti, 20 mila ossolani devono espatriare nei campi profughi svizzeri.

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OTTANT’ANNI

L’inverno '44-'45 passa stretto nella morsa del gelo e della fame, i partigiani rimasti in Valdossola dopo la riconquista nazifascista a stento riescono a continuare la resistenza. Ma in quell’ultimo inverno di guerra la situazione sui diversi fronti è profondamente cambiata a favore delle potenze alleate e la capitolazione del III Reich e della Repubblica Sociale Italiana, è vicina. In quest'ultima puntata viaggiamo attraverso il tempo fino ad arrivare al 2024, alla Casa della Memoria di Verbania e a tutti coloro che hanno deciso di essere custodi di memoria.

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