エピソード

  • 42 - Il lungo addio
    2025/03/07
    La pubblicazione sul Journal of Clinical Oncology dell’aggiornamento a 10 anni dello studio DBCG 07-READ riporta alla ribalta l’irrisolto problema del ruolo delle antracicline nel trattamento adiuvante del carcinoma mammario. Nell’editoriale di accompagnamento Grinda e Burstein scrivono che è iniziato “il lungo addio” e ne illustrano i motivi: pur ammettendo un vantaggio degli schemi “con” antracicline rispetto a quelli “senza”, la migliore capacità di predire il rischio di recidiva e l’emergenza di nuovi farmaci (immunoterapici, anti-HER2, nuovi agenti ormonoterapici, inibitori di ciclina) finiscono per ridurre di molto il numero dei casi in cui potrebbe manifestarsi questo piccolo vantaggio, soprattutto a fronte del maggior numero di casi di scompenso cardiaco e mielodisplasia/leucemia mieloide acuta (comunque assai rari anche nello studio READ).

    Bibliografia
    • Jensen MB, et al. Adjuvant Docetaxel and Cyclophosphamide With or Without Epirubicin for Early Breast Cancer: Final Analysis of the Randomized DBCG 07-READ Trial. J Clin Oncol 2025.
    • T Grinda T e BursteinH. Anthracyclines in Early Breast Cancer: The Long Goodbye. J Clin Oncol 2025.
    続きを読む 一部表示
    6 分
  • 41 - Un FLOT che non ha fatto flop
    2025/02/28
    L’incidenza dell’adenocarcinoma dell’esofago e della giunzione gastro-esofagea è in aumento nei Paesi Occidentali.
    È ormai pratica standard far precedere alla chirurgia la chemioradioterapia o la chemioterapia da sola, sulla base di almeno due trial precedenti (l’olandese CROSS e il britannico MAGIC); in più, il trial tedesco FLOT4-A10 ha stabilito come schema polichemioterapico di scelta il cosiddetto FLOT (fluorouracile, leucovorin, oxaliplatino, docetaxel). Ancora tedesco è lo studio ESOPEC, pubblicato sul New England Journal of Medicine a gennaio 2025, con il confronto diretto tra chemioradioterapia preoperatoria e FLOT perioperatorio: quest’ultimo risulta vincente (e non di poco) anche in Sopravvivenza.

    Bibliografia
    Hoeppner J, et al. Perioperative Chemotherapy or Preoperative Chemoradiotherapy in Esophageal Cancer. N Engl J Med 2025;392:323-35
    続きを読む 一部表示
    6 分
  • 40 - Chi TACE e chi di più
    2025/02/21
    L’immunoterapia ha guadagnato una posizione centrale per il trattamento dell’epatocarcinoma nelle fasi avanzate. Il passaggio ai trials concernenti fasi più precoci della malattia era scontato: ed ecco che sullo stesso numero di Lancet vengono pubblicati i risultati di studi randomizzati di fase III dedicati a pazienti inoperabili, ma candidati alla chemioembolizzazione transarteriosa (TACE). In entrambi il trattamento convenzionale per queste situazioni -la TACE appunto- viene confrontato con un programma terapeutico che prevede anche l’aggiunta dell’immunoterapia (pembrolizumab o durvalumab) e di un agente antiangiogenico (lenvatinib e bevacizumab). È dimostrata la possibilità di prolungare la PFS per questi pazienti è piuttosto breve con la sola TACE (10 mesi o meno).

    Bibliografia
    • Kudo M, et al. Transarterial chemoembolisation combined with lenvatinib plus pembrolizumab versus dual placebo for unresectable, non-metastatic hepatocellular carcinoma (LEAP-012): a multicentre, randomised, double-blind, phase 3 study. Lancet 2025; 405: 203-215
    • Sangro B, et al. Durvalumab with or without bevacizumab with transarterial chemoembolisation in hepatocellular carcinoma (EMERALD-1): a multiregional, randomised, double-blind, placebo-controlled, phase 3 study. Lancet 2025; 405: 216-232
    • Reite FP, Geier A. TACE plus immune checkpoint inhibitor-based systemic therapies for hepatocellular carcinoma. Lancet 2025; 405: 174-176
    続きを読む 一部表示
    7 分
  • 39 - KATHERINE
    2025/02/14
    Con l’ennesima pubblicazione riguardante il trial KATHERINE viene registrato il vantaggio in sopravvivenza a lungo termine (oltre 8 anni di follow-up mediano).
    Il dato sulla sopravvivenza era anticipato dagli ampi vantaggi in Invasive Disease Free Survival osservati nel tempo; ma è indubbio che qualche incertezza sul risultato potesse esserci in relazione all’estrema efficacia delle terapie adottabili nella fase metastatica (con prolungamento della sopravvivenza dimostrato in questa fase).
    Ed invece arriva il convincente risultato che l’adozione di questo programma di terapia neoadiuvante “dinamica” (con il cambio di agente in caso di mancata risposta patologica completa) ha un impatto sulla sopravvivenza: una perdita di opportunità in fase iniziale non può essere recuperata quando la malattia diventa metastatica, pur con tutti i farmaci anti-HER2 ormai disponibili.

    Bibliografia
    Geyer CE Jr, et al. Survival with Trastuzumab Emtansine in Residual HER2-Positive Breast Cancer. N Engl J Med 2025;392:249-57
    続きを読む 一部表示
    6 分
  • 38 - Con o senza la mutazione
    2025/02/07
    Imlunestrant è un nuovo SERD orale. I SERD (Selective Estrogen-Receptor Degraders) sono i più recenti agenti ormonoterapici per il carcinoma mammario “luminal-like”. Nel trial di fase III EMBER le pazienti metastatiche sono state randomizzate a imlunestrant + abemaciclib vs la terapia convenzionale e - come accade anche per altri SERD - si può verificare un vantaggio rispetto alla terapia standard nelle pazienti con mutazioni di ESR1(ed è ormai codificata la necessità di cercare queste mutazioni nelle pazienti metastatiche, eventualmente anche con biopsia liquida). Il risultato che colpisce maggiormente, però, è dato dal fatto che il vantaggio osservato con la combinazione di imlunestrant e abemaciclib è indipendente dalla presenza di mutazioni ESR1.

    Bibliografia
    Jhaveri KL, et al. Imlunestrant with or without Abemaciclib in Advanced Breast Cancer. N Engl J Med 2024. Online ahead of print.
    続きを読む 一部表示
    7 分
  • 37 - 2.500 anni!
    2025/01/31
    Finalmente un nuovo farmaco per la cachessia neoplastica: questa condizione clinica rappresenta una frequente complicazione del cancro in fase avanzata, in grado di interferire con la terapia antitumorale anche compromettendone l’efficacia (già 2.500 anni fa Ippocrate descriveva questo quadro clinico).
    Il Ponsegromab è un anticorpo monoclonale umanizzato capace di inibire il GDF-15 (Growth Differentiation Factor 15), che risulta spesso molto elevato in caso di cachessia. Nello studio pubblicato sul New England Journal of Medicine sono stati analizzati risultati concernenti vari dosaggi e i risultati non possono essere considerati se non preliminari: ma la strada per affrontare razionalmente il problema della cachessia neoplastica sembra ormai aperta.

    Bibliografia
    • Groarke JD, et al. Ponsegromab for the Treatment of Cancer Cachexia. N Engl J Med 2024;391:2291-303
    • Laird BJA, RJE Skipworth. Ponsegromab for Cancer Cachexia — A New Dawn for an Old Condition? N Engl J Med 2024;391:2371-372
    • Baracos VE. Cancer Cachexia and the Brain Stem. N Engl J Med 2024;391:2373-375
    続きを読む 一部表示
    8 分
  • 36 - Scacco ai sarcomi?
    2025/01/24
    Che stia cambiando qualcosa anche per i sarcomi in fase non metastatica? Ridurre il rischio di recidiva metastatica nei pazienti con sarcomi dei tessuti molli resecabili rimane un obiettivo fondamentale perché la malattia metastatica è sostanzialmente incurabile.
    Circa il 40% dei pazienti con sarcomi localizzati dei tessuti molli sviluppa metastasi a distanza e la chemioterapia è stata utilizzata in questo contesto anche se il suo ruolo rimane controverso.
    Ora in uno studio molto importante, di dimensioni limitate ma con risultati carichi di prospettive, l’associazione di pembrolizumab alla radioterapia preoperatoria sembra ridurre il rischio di recidiva (dal 48% al 33% !).

    Bibliografia
    Mowery YM, et al. Safety and efficacy of pembrolizumab, radiation therapy, and surgery versus radiation therapy and surgery for stage III soft tissue sarcoma of the extremity (SU2C-SARC032): an open-label, randomised clinical trial. Lancet 2024; 404: 2053-2064

    Italiano A. Perioperative immunotherapy in soft tissue sarcomas. Lancet 2024; 404: 2022-2023
    続きを読む 一部表示
    2 分
  • 35 - Anche il pancreas alla fine
    2025/01/17
    Con i risultati a lungo termine dell’ESPAC4 arriva la conferma che la combinazione polichemioterapica di gemcitabina e capecitabina può essere uno schema di riferimento come terapia adiuvante postoperatoria per l’adenocarcinoma del pancreas.
    E questo schema non è l’unico a essere stato studiato: mFOLFIRINOX e gemcitabina più nab-paclitaxel tra gli altri.
    Per la fase metastatica di malattia la bella revisione sistematica di Mastrantoni individua sì schemi polichemioterapici preferibili e di riferimento, ma in un’ottica di palliazione.
    Il dato da sottolineare è comunque la buona percentuale di pazienti sopravviventi a 5 anni di follow-up nel trial ESPAC4: oltre il 30%. La radicalità dell’intervento chirurgico risulta confermata come fattore prognostico. Risultati favorevoli quindi con la migliore chirurgia e la migliore chemioterapia adiuvante in centri selezionati e possibilità di guarigione per le fasi non metastatiche.

    Bibliografia

    • Palmer FH, et al. Pancreatic Adenocarcinoma: Long-Term Outcomes of Adjuvant Therapy in the ESPAC4 Phase III Trial. J Clin Oncol 2024.
    • Mastrantoni L, et al. Comparison of first-line chemotherapy regimens in unresectable locally advanced or metastatic pancreatic cancer: a systematic review and Bayesian network meta-analysis. Lancet Oncol 2024; 25: 1655-1665
    続きを読む 一部表示
    3 分