“Ricordo quando da bambino arrivavano le lettere che i bimbi adottati a distanza mandavano alle loro famiglie italiane. Dentro c'erano foto e disegni a pastello dai colori vivaci, e noi rispondevamo con altri disegni: era la nostra lingua comune, il nostro Esperanto”, racconta Roberto Saviano. Forse tra quei bimbi c'erano anche Shukur e Bilal che oggi, trentenni, fanno gli insegnanti a Dalocha, in Etiopia.Dalocha è stato il primo distretto in cui ActionAid ha iniziato a lavorare, trent'anni fa, con il programma di adozione a distanza. La malaria era la principale causa di morte, non c'erano centri sanitari a sufficienza, oltre l'85% della popolazione era analfabeta e più della metà erano bambini in età scolare. ActionAid è partita proprio dalla costruzione di una scuola e di alcuni pozzi d'acqua che hanno consentito a molte famiglie di coltivare campi e allevare bestiame. Oggi sono le donne a prendersi cura del sistema idrico di Dalocha e a organizzarne la manutenzione. Il sostegno a distanza può ridisegnare interi territori, dove spesso quello che serve non è solo denaro, ma anche persone che amano la propria terra.Inizia a dare il tuo sostegno a distanza cliccando qui: http://www.actionaid.it/ugualiProduzione a cura di Piano P. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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