• Bosco Gurin e i Walser: tra storia e leggenda

  • 2024/07/10
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Bosco Gurin e i Walser: tra storia e leggenda

  • サマリー

  • Oltre i valichi alpini, superati i ghiacciai, migliaia di anni fa viveva un popolo. Avevano bestie da pascolare e campi coltivati, e i loro bambini giocavano insieme ai folletti delle foreste, di giorno, e di sera si addormentavano davanti al fuoco ascoltando canti e storie leggendarie su tesori nascosti, spiriti della foresta e malvagi diavoli. Era il popolo dei Walser, che vissero isolati fino al Medioevo, quando i ghiacciai si ritirarono e alcuni di loro attraversarono le Alpi. Partirono da una valle perduta, oltre il Monte Rosa, e arrivarono fino al Ticino. Qui, nel 1253, fondarono il villaggio di Gurin. Per giungere fino a qui percorri tornanti e strade ripide, curve e piccoli villaggi incastrati fra i boschi, che man mano si diradano lasciando spazio alla natura. Prosegui ancora, finché non hai la sensazione che l’uomo, qui, non abbia mai messo piede. Invece eccolo Bosco Gurin. Case in legno introvabili nel resto del Ticino, viuzze strette in pietra e scalini, dove le auto non passano e il tempo si è fermato. Tutto parla di storia e leggenda, tradizione e invenzione di questo popolo: dai costumi delle origini alla cultura magica, passando per la lingua. Accanto all’italiano si parla ancora il Ggurijnartitsch, un dialetto svizzero tedesco. È il villaggio più alto del Ticino, oltre i 1500 metri sul livello del mare, ed è molto amato dagli appassionati dello sport. Qui d’inverno si scia, ma in estate si passeggia tenendo gli occhi aperti su creature mitiche, flora e fauna selvatica. È il posto ideale per lunghe escursioni a piedi o in bicicletta, e potrebbe capitarti di incontrare un Weltu, uno degli esseri leggendari della tradizione Walser: piccoli abitanti delle foreste con i piedi girati al contrario, che si dice sostituiscano gli umani nel pascolo del bestiame durante il maltempo. A Bosco Gurin anche la cultura non manca: il museo Walserhaus offre uno sguardo sulla vita dei villaggi isolati, con una sezione dedicata a Hans Tomamichel, famoso creativo originario di qui. D’altra parte, l’ispirazione non manca: tra cultura magica, lettura di destini e libertà di pensiero, i Walser hanno aperto la strada.
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あらすじ・解説

Oltre i valichi alpini, superati i ghiacciai, migliaia di anni fa viveva un popolo. Avevano bestie da pascolare e campi coltivati, e i loro bambini giocavano insieme ai folletti delle foreste, di giorno, e di sera si addormentavano davanti al fuoco ascoltando canti e storie leggendarie su tesori nascosti, spiriti della foresta e malvagi diavoli. Era il popolo dei Walser, che vissero isolati fino al Medioevo, quando i ghiacciai si ritirarono e alcuni di loro attraversarono le Alpi. Partirono da una valle perduta, oltre il Monte Rosa, e arrivarono fino al Ticino. Qui, nel 1253, fondarono il villaggio di Gurin. Per giungere fino a qui percorri tornanti e strade ripide, curve e piccoli villaggi incastrati fra i boschi, che man mano si diradano lasciando spazio alla natura. Prosegui ancora, finché non hai la sensazione che l’uomo, qui, non abbia mai messo piede. Invece eccolo Bosco Gurin. Case in legno introvabili nel resto del Ticino, viuzze strette in pietra e scalini, dove le auto non passano e il tempo si è fermato. Tutto parla di storia e leggenda, tradizione e invenzione di questo popolo: dai costumi delle origini alla cultura magica, passando per la lingua. Accanto all’italiano si parla ancora il Ggurijnartitsch, un dialetto svizzero tedesco. È il villaggio più alto del Ticino, oltre i 1500 metri sul livello del mare, ed è molto amato dagli appassionati dello sport. Qui d’inverno si scia, ma in estate si passeggia tenendo gli occhi aperti su creature mitiche, flora e fauna selvatica. È il posto ideale per lunghe escursioni a piedi o in bicicletta, e potrebbe capitarti di incontrare un Weltu, uno degli esseri leggendari della tradizione Walser: piccoli abitanti delle foreste con i piedi girati al contrario, che si dice sostituiscano gli umani nel pascolo del bestiame durante il maltempo. A Bosco Gurin anche la cultura non manca: il museo Walserhaus offre uno sguardo sulla vita dei villaggi isolati, con una sezione dedicata a Hans Tomamichel, famoso creativo originario di qui. D’altra parte, l’ispirazione non manca: tra cultura magica, lettura di destini e libertà di pensiero, i Walser hanno aperto la strada.

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