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サマリー
あらすじ・解説
All’inizio la neonata nostra Associazione conobbe una stagione il cui primo obiettivo era poter raggiungere i lavoratori bellunesi sparsi nel mondo. Spesso se ne avevano notizie scarse, i mezzi di comunicazione di certo non erano quelli di oggi, si contava sul “passa parola” e su poche informazioni raccolte nei paesi di origine grazie a familiari, parroci e sindaci. Alle persone che incontravamo apparivamo una novità che spesso si appoggiava a varie realtà italiane: Donatori di sangue, Alpini, Missione cattolica, Acli, Colonie Libere e via dicendo. In quei Paesi di emigrazione i nostri conterranei si erano in qualche modo organizzati mantenendosi, per così dire, “aggrappati” al villaggio d’origine talvolta grazie solo al tanto atteso bollettino parrocchiale. I più fortunati ricevevano qualche volta anche la visita in persona del parroco che faceva loro respirare per alcuni giorni l’aria di casa. Su queste fondamenta, tutte inventate da parte dei nostri “pionieri”, cominciò ad affermarsi e crescere il corpo dell’Associazione Emigranti Bellunesi, poi divenuta “Bellunesi nel Mondo”, che sul finire del secolo scorso era già divenuta una realtà importante e stimata nel vasto arcipelago dell’associazionismo d’emigrazione del nostro Paese. Poi l’inesorabile legge della vita cominciò a presentarci il conto, parecchie “Famiglie Bellunesi” iniziarono ad assottigliarsi, talune finirono per scomparire. Si poteva allora continuare su una strada che non dava più speranze, in special modo in alcuni Paesi della vecchia Europa? No, bisognava, invece, guardare al di là dell’oceano e tendere occhi ed orecchi a comunità bellunesi rimaste per lungo tempo quasi sconosciute, ma che cominciavano a farsi sentire rinvigorendo così il corpo della nostra Associazione. Quest’ultimo sembra un processo inarrestabile. Infatti, di recente, Gioia Sacchet, dell’Esecutivo Abm e il presidente Oscar De Bona, hanno consegnato il gonfalone alla nuova “Famiglia” di Pedras Grandes e al nuovo presidente di quella di Florianopolis, entrambe nello Stato di Santa Catarina. In altri luoghi si sono rafforzati i vincoli di gemellaggio con Massaranduba (sempre Stato di Santa Catarina), grazie alla presenza del nostro consigliere Luca Luchetta, e con Serra Gaucha (Stato di Rio Grande do Sul), visitata dal nostro consigliere Rino Budel. Tutto ciò dimostra che di questi tempi è facile trarre nuova linfa vitale da un rapporto costante di incontri umani, favoriti anche dall’uso di strumenti di comunicazione impensabili all’inizio della storia dell’Aeb-Abm. Vedi sito internet, Radio Abm, Museo delle Migrazioni e via dicendo. La scoperta, poi, di comuni origini sembra avvicinare le sponde degli oceani. Lo dimostra questo esempio: Bakhita Mbake Ngomba Nanyongo, 22 anni, studentessa del corso di laurea in Discipline delle Arti, della Musica e dello Spettacolo (DAMS) all’Università di Padova, ha scelto di svolgere uno stage di tre settimane nella nostra Associazione: «Ho scelto di sostenere il mio stage all’Abm perché credo nell’importanza della comunità e del creare legami con persone con cui si possono condividere esperienze sia simili che diverse». Nata a Belluno da genitori camerunensi, Bakhita conosce bene il valore del confronto culturale e ha deciso di metterlo in pratica. Da tutto ciò si evince che oggi, malgrado guerre e diritti calpestati, aprirsi a sempre nuovi scambi tra le persone può garantire speranza per non lasciarsi travolgere dall’impeto di una società allo sbando.
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