• Valle Bavona, tra fiaba e realtà

  • 2024/07/10
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Valle Bavona, tra fiaba e realtà

  • サマリー

  • Scoscesa e selvaggia, verdissima e racchiusa fra vette rocciose ripidissime, la Val Bavona è uno dei luoghi più affascinanti del Ticino. Ha una storia antichissima: nata dai ghiacciai che lentamente scavarono i fianchi delle montagne, la valle per centinaia d’anni è stata lavorata, amata e resa abitabile dalle antiche popolazioni, che riuscirono a ricavare prati, campagne e giardini fra le aspre gole, e si insediarono in dodici nuclei abitativi a una manciata di chilometri l’uno dall’altro, chiamati Terre. Case in pietra e terreni addomesticati, muri lunghi decine di chilometri per delimitare i campi e proteggere il lavoro umano, ma anche boschi fittissimi, massi ricoperti di muschio morbido e verdissimo, e onnipresente il rumore del fiume che scorre. La Val Bavona è selvaggia e implacabile, e nonostante il costante lavoro degli abitanti, nei secoli si è ripresa tutto: dal 1500 non ci sono più abitanti stabili, a causa degli eventi naturali e i conseguenti cambiamenti ambientali che resero gradualmente più difficile la vita in valle. Solo in estate si popola ancora, e ritorna a vivere in armonia con gli esseri umani che tanto l’hanno amata. Ecco allora la Val Bavona oggi: ancora da fiaba, forse persino più di allora. È la meta prediletta di escursionisti alla ricerca di un posto in cui riposare o sognare. È una valle in cui abbandonare i mezzi moderni, mettere via i telefonini, riconnettersi e seguire i passi di chi una volta l’abitava. Il percorso della transumanza - umana e animale - serve proprio a questo: attraverso le dodici Terre permette di affacciarsi, oggi, a una civiltà d’altri tempi, in un paesaggio di straordinaria quanto impervia bellezza. Fra questi villaggi, Foroglio è tra i più amati: rustiche case in pietra, torbe, affacci sulla natura da ogni parte e l’atmosfera diffusa di un tempo trascorso, qui vive ancora la memoria di una vita rurale e più semplice, senza grandi fronzoli né comodità, e ancora oggi le uniche fonti di energia sono solari e idrauliche. Proprio accanto al paese, imprevista e impossibile da non notare, gorgheggia e si agita un’altissima cascata, alta più di 100 metri. Da qui si cammina: puoi partire dalla parte a monte della valle, nella Terra di San Carlo, e raggiungere Robiei camminando per un paio d’ore nell’atmosfera fiabesca e impossibile della Bavona, o puoi prendere la funivia e sorvolare comodamente queste terre in pochi minuti, teletrasportandoti nella zona dei laghetti. Qui, ai piedi del più grande ghiacciaio del Ticino, puoi scegliere un’escursione e partire. O puoi sederti su un masso muschiato, guardarti ancora intorno, e respirare la stessa aria di quegli uomini e quelle donne che migliaia d’anni fa scelsero la Valle Bavona per trasformarla in casa.
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あらすじ・解説

Scoscesa e selvaggia, verdissima e racchiusa fra vette rocciose ripidissime, la Val Bavona è uno dei luoghi più affascinanti del Ticino. Ha una storia antichissima: nata dai ghiacciai che lentamente scavarono i fianchi delle montagne, la valle per centinaia d’anni è stata lavorata, amata e resa abitabile dalle antiche popolazioni, che riuscirono a ricavare prati, campagne e giardini fra le aspre gole, e si insediarono in dodici nuclei abitativi a una manciata di chilometri l’uno dall’altro, chiamati Terre. Case in pietra e terreni addomesticati, muri lunghi decine di chilometri per delimitare i campi e proteggere il lavoro umano, ma anche boschi fittissimi, massi ricoperti di muschio morbido e verdissimo, e onnipresente il rumore del fiume che scorre. La Val Bavona è selvaggia e implacabile, e nonostante il costante lavoro degli abitanti, nei secoli si è ripresa tutto: dal 1500 non ci sono più abitanti stabili, a causa degli eventi naturali e i conseguenti cambiamenti ambientali che resero gradualmente più difficile la vita in valle. Solo in estate si popola ancora, e ritorna a vivere in armonia con gli esseri umani che tanto l’hanno amata. Ecco allora la Val Bavona oggi: ancora da fiaba, forse persino più di allora. È la meta prediletta di escursionisti alla ricerca di un posto in cui riposare o sognare. È una valle in cui abbandonare i mezzi moderni, mettere via i telefonini, riconnettersi e seguire i passi di chi una volta l’abitava. Il percorso della transumanza - umana e animale - serve proprio a questo: attraverso le dodici Terre permette di affacciarsi, oggi, a una civiltà d’altri tempi, in un paesaggio di straordinaria quanto impervia bellezza. Fra questi villaggi, Foroglio è tra i più amati: rustiche case in pietra, torbe, affacci sulla natura da ogni parte e l’atmosfera diffusa di un tempo trascorso, qui vive ancora la memoria di una vita rurale e più semplice, senza grandi fronzoli né comodità, e ancora oggi le uniche fonti di energia sono solari e idrauliche. Proprio accanto al paese, imprevista e impossibile da non notare, gorgheggia e si agita un’altissima cascata, alta più di 100 metri. Da qui si cammina: puoi partire dalla parte a monte della valle, nella Terra di San Carlo, e raggiungere Robiei camminando per un paio d’ore nell’atmosfera fiabesca e impossibile della Bavona, o puoi prendere la funivia e sorvolare comodamente queste terre in pochi minuti, teletrasportandoti nella zona dei laghetti. Qui, ai piedi del più grande ghiacciaio del Ticino, puoi scegliere un’escursione e partire. O puoi sederti su un masso muschiato, guardarti ancora intorno, e respirare la stessa aria di quegli uomini e quelle donne che migliaia d’anni fa scelsero la Valle Bavona per trasformarla in casa.

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